Smaniavo dalla voglia di leggere questo libro, "La solitudine dei numeri primi". Una mia amica mi ha detto "non comprarlo
( perchè mi conosce bene), te lo presta mia sorella".
La suddetta sorella parte per Sofia per il ponte, la pioggia impedisce un salto in libreria...per cui...la mia impazienza mi dice " procurati un e-book, tanto sono poche pagine".
Una delle cose più sceme che abbia mai fatto. E per quanto sia contenta d'aver letto questo libro (tutto d'un fiato...veramente bello!) mi sento un pò come se avessi tradito me stessa per il modo in cui l'ho fatto.
Raramente scendo a compromessi...
Per me leggere è fondamentale e i libri sono come dei figli ...compro sempre quelli che voglio leggere e non li presto MAI...piuttosto li regalo.
Mi piace pensare che fanno parte di me (alcuni più di altri) ...
Ho una grande libreria e li metto lì più o meno in ordine...li lascio a prendere polvere, a invecchiare e ad essere riletti, a volte, anzi spesso.
Perchè se un libro mi è rimasto nel cuore, non mi basta averlo letto una volta, ma devo immergermi nel suo mondo ancora....e scoprire frasi o "immagini" che avevo dimenticato...o che mi saltano agli occhi a seconda dello stato d'animo con cui le leggo.
Oggi mi colpisce una frase...fra un anno non ha più importanza....altre frasi lo sono.
E forse mi affeziono ai libri che leggo perchè mi ricordano il periodo in cui li ho letti e come mi sentivo.
Leggere è sfogliare le pagine, sentirne il rumore, tornare indietro e riprendere un paragrafo...o anche , a volte, sottolineare....ma sempre segnando le pause con lo stesso segnalibro, che è lì da troppi anni ormai...
L' e-book è freddo. Non ti da niente di tutto ciò. Stare appiccicata al monitor e girare le pagine col mouse è proprio alienante, non mi rilassa...
Se ne parla tanto e ho voluto provare e forse con nessun altro libro avrei terminato la lettura...ma questo l'ho amato fin dalle prime frasi.....
Risultato?
Me lo compro e lo rileggo....
