Questa è di certo la frase più celebre di questo film del 1998 diretto da Peter Weir e interpretato da Jim Carrey e Ed Harris.
Truman vive e lavora da 30 anni nella tranquilla cittadina di Seahaven. In realtà sogna di evadere un pò dalla sua vita e di poter viaggiare. Ma c'è sempre qualcosa che glielo impedisce. Finchè un giorno scopre che in realtà la sua vita si svolge, fin dalla sua nascita, letteralmente sotto i riflettori, sotto gli occhi di centinaia di telecamere, e tutte le persone che lo circondano (compresa la moglie e il suo migliore amico) non sono altro che attori. Seahaven altri non è che un gigantesco set in cui lui è l'unico vero uomo (True-man), ripreso 24 ore su 24.
Rimasto ovviamente sconvolto da questa scoperta cerca un modo per fuggire e Cristof, il regista di questo "programma" diventato seguitissimo in America, non può far altro che prendere coscienza di questa sua ribellione. Come finirà? Non ve lo dico.
Posso dirvi che questo film è un viaggio al centro della televisione, che analizza lo stato d'animo tra chi la fa e chi la guarda e analizza la commistione che c'è tra realtà e finzione.
E' un film per gli amanti del genere e non.
The Truman Show anticipa di due anni l'arrivo del "Grande Fratello" in Italia, il programma definito "reality" che cambierà il modo di fare televisione non solo da noi.
Il reality è un mondo a cui molti, purtroppo, anelano a far parte.
Lasceremo che Truman resti l'unico a volerne fuggire?
Vi lascio con le parole di Cristof (ideatore e regista) e con alcune scene del film sulle note di una bellissima colonna sonora.
Cristof e Truman:
Chi sei tu?
Sono il creatore di uno show televisivo che dà speranza, gioia ed esalta milioni di persone.
E io chi sono?
Tu sei la star.
Non c'era niente di vero.
Tu eri vero: per questo era così bello guardarti.
Questo post partecipa alla rubrica BUIO IN SALA, mercoledì cinematografico di Mamma C e Mamma F di Nati per delinquere.Grazie per l'ospitalità.