venerdì 8 febbraio 2013

Le capitò una mattina..

...di svegliarsi serena e riposata. Aveva dormito per 7 ore di fila. 
Dico, 7!
Da quanto non succedeva? Due anni? Tre? Quattro? 
Si, forse quattro. Ma che importanza aveva, ormai?
Siamo ad oggi. Ed oggi si dorme, oggi si mangia, oggi si è persino messo su qualche chilo.
E ci piace così.
E' che la notte aveva dormito nel letto di lui. Per una volta era stato lui a spostarsi.
Che gentile. Lei pensava: "la mia schiena ringrazia".
E poi pensava che le era anche capitato di dormire meno di un paio d'ore, una notte, e di svegliarsi lo stesso serena e riposata, ma quello era un altro tipo di serenità: era la serenità che viene dall'affetto, dal guardarlo dormire, dagli abbracci e dai baci datigli per tutta la notte.
Non importava se non corrisposti, non importava se lui dormiva e non sentiva, non importava niente.
A volte è bello anche stare "da sola" appiccicata a qualcuno e fargli da...vabbè.
E non è una scemenza. 
E' che quando non si ha niente, può bastare veramente poco. 
E' che ci sono persone che hanno più bisogno d'amare che di essere amate.
Ed è importante dire e fare ciò che si sente, se è questo che fa star bene. 

Quella mattina le capitò di truccarsi davanti allo specchio e di vedersi carina. 
A detta del figlio, si truccava anche per scendere giù a comprare il pane, ma non le capitava mai di vedersi carina, anzi, era ben consapevole di essere una ranocchia.
Così uscì di casa per incontrare un'amica che da due mesi le chiedeva un caffè.
Finalmente aveva il tempo per vederla.
Il sole era caldo e splendente, nonostante all'ombra si gelasse.
Prese la metro. Nella metro ti può capitare di tutto. 
A lei capitò di avere gli occhi verdi di un uomo bellissimo fissi su di sè per 7 fermate. 
Finirà col giocarlo 'sto numero. Su quale ruota non si sa.
Normalmente una donna è gratificata da una cosa così ma, a lei, non  gliene fregava niente!
Nada. Nisba. Un fico secco. 
Anzi, la infastidì talmente che, con tono brusco, gli disse: "Ora ha finito?? Devo scendere!"
Scese. E quando fu fuori, mentre quel cavallo nel girarsi la colpì al braccio, pensò che forse aveva davvero raggiunto la fatidica "pace dei sensi". 
A soli 43 anni. 
"Peccato" pensò, mentre riascoltava la stessa canzone più volte. 
La canzone che...più vera di così...

Quanto può durare un livido?
Quanto altro può capitare in un solo giorno? 
E lo chiedete a me??
Molto. Moltissimo. Può cambiare una vita...

Ps: la mattina è oggi. 
Ciao Rory.