giovedì 17 febbraio 2011

Van Gogh al Vittoriano

Come promesso a me stessa, ieri mattina ho sfidato la pioggia e il vento che imperversavano su Roma e sono andata al Vittoriano, a vedere la mostra di Van Gogh (Campagna senza tempo-Città moderna), che causa forte affluenza, è stata prorogata fino al 20 febbraio. In effetti c'era un bel pò di gente, ho dovuto perfino fare la fila per acquistare il biglietto. Cari romani amanti dell'arte, non vi aspettate uno sconto residenti per questa mostra, perchè non è previsto. Pagate il biglietto intero: 12 euro, comprensivo di una bustina di plastica per l'ombrello grondante.
In realtà grondavo acqua un pò anch'io....e non so se il tempo e lo stato d'animo con cui ci si appresta ad ammirare dei capolavori possono influire sulle eventuali emozioni che questi ti daranno...Fatto sta che questa mostra, a differenza di quella su Chagall, l'ho trovata un pò deludente, nonostante Van Gogh sia il mio artista preferito. Certo mancava il fascino dell'Ara Pacis e le sale erano piene di scolaresche e turisti, ma ho trovato un pò freddo proprio il modo in cui la mostra si snodava.
La prima parte è tutta incentrata sui "cenni storici". Sono descritte le varie "fasi" della sua vita, documentate da vecchie foto dei posti in cui è vissuto e da articoli di giornali e riviste che lo riguardavano, compreso quello sul taglio del lobo dell'orecchio.
Segue l'esposizione di tutta una serie di lettere, comprensive di schizzi e disegni, che testimoniano il lungo e appassionato rapporto epistolare (durato più di vent'anni) tra lui e il fratello Theo, il quale lo adorava a tal punto da "mantenerlo" economicamente per permettergli di dipingere.
Molto belle le teche con esposti i libri che leggeva, ma qui sono un pò di parte perchè i libri sono un pò il mio secondo mondo, e questi poi avevano quel fascino di antico e di polvere che fa venir voglia di toccarli...
Ho persino scoperto che tra i libri che lui ha letto ce n'è uno che voglio leggere anch'io...
( Bel-Ami di Guy de Maupassant).

Van Gogh diceva:
I libri, la realtà, e l'arte sono lo stesso genere di cose per me.

Presenti molti disegni a penna e a matita su carta, bellissimi quelli coi gessetti acquarellabili, ma pochi i suoi dipinti a olio. Sapevo già che non avrei trovato I girasoli, ma mi aspettavo qualche dipinto a olio  in più.
Neanche stavolta ho resistito a fare un paio di foto col tel (senza flash ovviamente!)

16022011(002)
 Olivi (1889)
16022011(001)
Paul Gauguin
Lavandaie al Canal Roubine du Roi, 1888


E per colpa di un signore francese, indisciplinato come me, che si è fatto urlare "no photo! no photo!", non ho potuto fotografare il dipinto che per me è valso tutta la mostra. L'ho ammirato non so per quanto tempo, perchè le pennellate degli alberi sembravano davvero foglie mosse dal vento.

Cipressi con due figure femminili 1889

Prossima tappa: penso la GNAM, su consiglio di due blogger che seguo, Stima di danno e Vogliounamelablu.