lunedì 18 marzo 2013

pola.Ro.id

 
Cara Stì, grazie.
Dopo aver letto il tuo post ho chiamato mia mamma e le ho chiesto di cercarmi e mettermi da parte le vecchie foto che fece mio papà con una delle prime Polaroid che vendevano.
Lei mi ha risposto: "guarda che una te la sei già rubata da anni, anzi riportamela".
L'ho cercata ovunque e alla fine l'ho trovata.
Qui sono io a 6 anni. Il cagnolino si chiamava Diana e diventò enorme. Quella dietro è mia nonna che sferruzza, come era solita fare.
Me lo ricordo quel giorno.
Fecero una foto anche a mia sorella che aveva 2 anni. E' immersa nelle costruzioni e ha il cagnolino in braccio. Era molto carina e rompiballe, mia sorella. Ora è rompiballe e basta. Nun se sopporta.

E con questa foto di una piccola Ro sorridente, chiudo definitivamente un difficile capitolo della mia vita. Ne apro un altro, che non so se avrò voglia di raccontare e non so se avrò voglia di farlo qui.
Forse si...o forse no. 
Difficile per me non scrivere e star lontana da questo spazio.
Di certo so che c'è una nuova Ro, che pure sorride, anche quando il vento pazzesco che c'è oggi a Roma le rompe l'ombrello e la fracica.
Che ce frega?
Si ferma un vugumbrà sotto la metro e se ne compra un altro.
Due euri.
Piove da stamattina, non ho una lira sul mio conto e sono ancora in questa casa, ma ho ancora molto per cui sorridere.
Ho i miei figli che mi sorprendono ogni giorno di più, sono sana e anche loro lo sono e sto per cominciare una nuova avventura, che non so bene dove mi porterà.
E ci sono, mio blog.
Ci sono sempre.
In fondo, la vita l'è bela...
                                            Ro.