Le 6.10.
Era buio pesto.
Questa è l'ora in cui sono uscita stamattina per andare a fare le analisi del sangue. Devo scoprire quanti danni ha fatto al mio corpo la perdita di fame e di sonno degli ultimi pochi mesi.
Il laboratorio dove dovevo andare in realtà non è lontano da casa mia, sono pochissimi km, ma in una città come questa "lontano o vicino" sono termini alquanto relativi: dipendono da molti fattori, non ultimi i tipi di collegamenti coi mezzi pubblici.
Mio cognato mi aspettava lì per le 7.00 e, al solito, sono arrivata 10 minuti prima.
Ieri sera mi ha chiamato per dirmi: "Senti Rò, se hai paura di uscire a quell'ora, ti passo a prendere io".
Gli ho risposto abbastanza infastidita: " Ma paura di che? Mica sono tua moglie!"....cioè mia sorella, che non fa NIENTE senza il marito vicino.
Io non ho mai avuto paura di girare per la città, anche se è buio...se ne avessi non farei mai niente.
L'unica paura che avevo oggi era per l'ago della siringa: lo so che è stupido ed è un pò un controsenso, ma io ho terrore degli aghi.
Oggi invece...nessuna paura! Neanche un pò! E' stato semplice come bere un bicchier d'acqua.
E' sparita...come è sparita l'ansia che di solito mi prendeva prima di fare una cosa importante!
Boh! Forse sono più forte di quanto pensassi...o forse ho solo imparato ad affrontare le cose diversamente.
Comunque...tra una decina di giorni avrò i risultati e spero siano positivi, anche se io mi sento bene.
Un dubbio che mi è rimasto.
Sul primo autobus che ho preso stamattina eravamo una ventina di persone.
Ho contato però 6 vecchiette.
Io mi chiedo: ma dove cacchio vanno le vecchiette di Roma alle 6.10 e con questo freddo???
Le vecchiette del mio paese a quell'ora hanno già acceso il fuoco nel camino e ci hanno messo su una pignata di ceci o fagioli...
Nel bar in cui mi sono fermata a fare colazione ho ascoltato questa vecchia canzone.
La posto perchè mi ha messo allegria.