sabato 26 novembre 2011

Lazio-Juventus. Tribuna Montemario

150 euro in due.
Se non avessi visto i biglietti con i miei occhi mai avrei creduto che avrebbe speso una cifra simile per una partita.
Neanche se la Juve è la sua squadra del cuore e neanche se il figlio moriva dalla voglia di  andare allo stadio con il papà.
Non puoi dirmi "Si, ce lo porto; i soldi non sono un problema" e poi tornare a casa senza biglietti.
Ma come si fa a ripensarci??
Sfido io che quando torni a casa e gli dici "amore, papà non li ha trovati" ti senti un verme di fronte a quel visetto triste che ci sperava in una serata allo stadio con te.
E sfido io che ti fai la doccia e corri a comprarli.
Io avrei pagato qualsiasi cifra pur di vedere questa faccetta felice!


Possibile che neanche l'aver "visto in faccia la morte" (testuali parole sue) ieri mattina, ti smuova di un millimetro?
A che cacchio ti serve fare la formichina e startene per i fatti tuoi anche dopo che hai toccato con mano che basta un attimo e non ci sei più?
Svegliati una buona volta! Vuoi viverle le nostre vite o le vuoi solo sfiorare??

Ecco, oggi gli ho detto più o meno queste cose, ma non riesco a farglielo capire che la vita è adesso.
Quello che conta per me è che quel ragazzino in questo momento è tutto felice di godersi una partita col papà e so che ricorderà per sempre QUESTA partita, a prescindere dal fatto che ce ne saranno altre oppure no.

Ps: ieri mattina ha avuto un altro incidente con lo scooter ma me lo ha detto molte ore dopo. Troppe ore dopo. E' spaventato. Lo scooter ha un bel danno sul fianco sinistro e anche l'auto che lo ha preso in pieno è danneggiata; le è persino volata via la targa. L'auto che sopraggiungeva dietro di lui l'ha solo sfiorato. E nessuno tra i presenti ha capito come cacchio ha fatto a restare con lo scooter in piedi, com'è possibile che con una botta simile a sinistra non sia caduto a terra sulla destra.
Mi ha detto: "Per un istante mi sono visto sull'asfalto sotto le ruote della macchina che avevo dietro di me. Ci ho messo un pò a realizzare che ero ancora in piedi e vivo. Mi sento davvero "miracolato".
Meno male che son fatalista, un'altra potrebbe pensare che non c'è due senza tre e aver paura.
Ma che senso ha aver paura a priori? Io so che lui guida piano e con prudenza, ma tutta la prudenza del mondo non serve a niente se è giunto "il tuo momento".
E dire che proprio ieri, in quegli stessi momenti in cui lui ha rischiato, io ero in ospedale a ritirargli le lastre del precedente incidente di poco tempo fa.
Me lo aveva chiesto come favore prima di uscire di casa.

C: "Ehi, mi fai un favore? Le ritiri tu le lastre? Ti firmo la delega."
R: "Nessun problema".
E queste sarebbero potute essere le ultime parole tra noi...
E' che non ci si pensa...

Che cacchio di post che mi è toccato scrivere! Ma come potevo non scriverlo?
Ho dovuto.